donna con problemi di orgasmo femminile siede triste con mani davanti al volto

"Non riesco a venire": disturbo dell'orgasmo nelle donne

"Perché non riesco a venire?" No, non sei l'unic* a porti questa domanda. Non tutte le donne riescono infatti a raggiungere l'orgasmo e questo può dipendere da vari fattori. In questo articolo tratteremo della difficoltà a raggiungere l’orgasmo, sia che si tratti di un vero e proprio disturbo dell’orgasmo femminile (anorgasmia) sia di una difficoltà non patologica. Parleremo delle possibili cause, di soluzioni e dei vari trattamenti (nel caso di anorgasmia), ma in ogni caso chiariamo da subito che come per l’eiaculazione ritardata è importante non prendere la questione come un tabù, ma affrontarla con consapevolezza e, per quanto possibile, con serenità: l'orgasmo non è l'unico né il più importante aspetto all’interno di un rapporto sessuale e nella vita sessuale di coppia.

coppia siede a lati opposti del letto dopo rapporto fallimentare dovuto a difficoltà nel raggiungere l'orgasmo

Difficoltà a raggiungere l'orgasmo nelle donne

La difficoltà a raggiungere l’orgasmo nelle donne è una condizione diffusa, ma ancora poco discussa e presa sul serio perché esistono ancora tabù e poca informazione sulla sessualità femminile.

Tuttavia sono stati fatti tanti passi in avanti nella direzione della buona informazione sul sessualità e masturbazione femminile e della smitizzazione di alcuni concetti problematici, per questo motivo sempre più donne oggi riescono a capire che soffrono di una delle tante disfunzioni sessuali femminili e a rivolgersi a un medico, ad uno psicoterapeuta o ancora ad un sessuologo.

Sono molte le donne che si chiedono perché non raggiungono l'orgasmo: questo problema può rendere un'esperienza che dovrebbe essere vissuta in maniera piacevole, rilassante e di connessione con il proprio corpo e con il partner (se nel caso di un rapporto in due), invece piena di ansie, stress e disagio. Ci sono tanti falsi miti, supportati dai media, dai social media e dai prodotti di intrattenimento, che minimizzano e rendono estremamente semplice un concetto invece complesso come il desiderio e l’orgasmo femminile, creando un disallineamento con la realtà che alimenta questo senso di disagio.

Alcuni studi mostrano che la difficoltà orgasmica nelle donne colpisca il 16-28% negli USA, in Europa, nell’America centrale-meridionale, fino al 46% nella Cina continentale e in altri paesi asiatici (1).

Cos'è l'orgasmo?

L'orgasmo è una sensazione di piacere fisico e di rilascio di tensione, accompagnata da contrazioni ritmiche involontarie del pavimento pelvico, descritte in maniera diversa dalle donne, in particolare come:

  • Presenza di contrazioni pelviche o uterine;
  • Una sensazione di corrente elettrica che attraversa il corpo;
  • Un formicolio sul clitoride.


Meston e colleghi lo definiscono come “la transitoria sensazione di picco di intensità del piacere, capace di alterare lo stato di coscienza, per lo più accompagnata da involontarie contrazioni ritmiche della muscolatura striata del pavimento pelvico, della muscolatura uterina e anale, che risolve la vasocongestione indotta dall’eccitazione sessuale, inducendo solitamente benessere e soddisfazione”. (2)

C’è stato un lungo dibattito scientifico riguardo a quanti tipi di orgasmi femminili esistano, se ce ne siano di diversi e cosa li inneschi. Un filone di studio a partire da quelli di Masters e Johnson, sosteneva che non esisteva una differenza tra l’orgasmo clitorideo e quello vaginale, perché anche durante la stimolazione vaginale (ad esempio durante una penetrazione) è comunque presente una stimolazione indiretta del clitoride che è anche in questo caso la principale responsabile dell’orgasmo. Loro quindi giunsero quindi alla conclusione dell’esistenza di un unico orgasmo femminile.

Studiosi come Bernorio e Passigato hanno sostenuto che esistono una moltitudine di orgasmi femminili: clitorideo, vaginale, anale e raggiungibile tramite la stimolazione diretta del punto del punto G. Ci sono in effetti donne che raggiungono l’orgasmo tramite la stimolazione diretta del punto G, ma anche solo dei capezzoli e di zone non genitali, come la nuca o in seguito a baci, carezze sul corpo o addirittura durante il sonno o con fantasie erotiche.

Oggi la comunità scientifica è concorde sul fatto che anche se gli orgasmi femminili possono essere innescati da diversi tipi di stimolazione, una distinzione tra orgasmi (vaginali, clitoridei o altri) è obsoleta: il clitoride infatti non è costituito solo dal glande clitorideo (la piccola parte visibile durante l’eccitazione), ma anche dei bulbi del clitoride che si trovano proprio accanto alle pareti vaginali e che sono stimolate con la penetrazione.

Evidenze scientifiche a parte, le donne descrivono orgasmo clitorideo e vaginale come diversi: il primo come localizzato, acuto, intenso, ma breve; il secondo come profondo, generalizzato e più duraturo. Che sia preferito l’uno o l'altro, è una cosa molto personale e che varia da donna a donna e non ci sono studi che supportino il fatto che uno sia qualitativamente migliore dell’altro (3).

La maggior parte delle donne può raggiungere l’orgasmo quando si stimola il clitoride invece durante i rapporti sessuali senza stimolazione diretta del clitoride, solo circa un terzo delle donne riesce a raggiungere un orgasmo (3).

Cos'è l'anorgasmia?

L’anorgasmia è un tipo di disfunzione sessuale in cui una persona non riesce a raggiungere l'orgasmo e si riscontra spesso nelle donne, ma non è rara anche negli uomini. Si presenta con l'impossibilità di provare l'orgasmo o di avere esperienza di orgasmo ritardato, con diversi sintomi associati come la frustrazione e l'inibizione del desiderio sessuale, la paura del fallimento, la presenza di pregiudizi, o addirittura l'evitamento del contatto sessuale.

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5, 2013) inserisce l’anorgasmia femminile nella categoria delle disfunzioni sessuali e lo definisce come Disturbo dell'orgasmo femminile. Definendolo come caratterizzato da un “significativo cambiamento nell'orgasmo che può riguardare un ritardo di esso, una riduzione della sua intensità o la cessazione definitiva.” Secondo il DSM-5 questi cambiamenti nella riduzione dell'intensità, ritardo o l'assenza di orgasmo, affinché ci sia diagnosi di anorgasmia, devono durare almeno sei mesi e non essere correlati ad altri problemi fisici, mentali o relazionali.

Esistono diversi tipi di anorgasmia nella donna:

  • Primaria o permanente, quando la donna non ha mai raggiunto l’orgasmo da sola o con il partner e con qualsiasi tecnica, quindi presente fin dall’inizio della propria attività sessuale;
  • Acquisita, in cui la donna ha sviluppato il disturbo dopo avere provato in passato almeno una volta l’orgasmo;
  • Situazionale, se il disturbo si verifica in presenza di alcune condizioni, ad esempio solo con il partner o in determinate circostanze;
  • Generalizzata, ovvero indipendentemente dal partner e dalle circostanze.


Non ha niente a che fare con la frigidità, termine utilizzato in passato e oggi abbandonato nella terminologia clinica perché fortemente dispregiativo.

donna confida ad amica seduta sul divano di come non riesce a venire

Perché non riesco a venire? Le cause del disturbo da orgasmo

Se ti ti stai chiedendo “perché non riesco a venire” ci possono essere una serie di cause, anche indipendenti dal disturbo dell’orgasmo, come preliminari insufficienti, mancanza di comunicazione e altri, che causano questa difficoltà. Quello che è importante chiarire da subito è che bisogna rifiutare a priori l’idea di colpevolezza o di avere qualcosa di sbagliato se non si riesce in una o più occasioni a raggiungere l’orgasmo.

Non è raro infatti che le donne si sentano in colpa, o pensino di avere qualcosa che non va, sentendosi responsabili per la mancanza di sesso nella coppia. È utile considerare che il disturbo dell'orgasmo può essere alimentato da diverse cause e fattori di natura psicologica o situazionale, ma quand’anche fosse determinato da cause fisiche, non esiste motivo per cui sentirsi in colpa o sbagliati. Ogni corpo è diverso e funziona in un modo straordinariamente unico.

Andiamo ad analizzare quali sono le cause e fattori che possono essere motivo di difficoltà a raggiungere l’orgasmo, anche per una donna che non soffre di disturbo dell’orgasmo femminile.

Preliminari insufficienti

Ciò che chiamiamo preliminari sono, soprattutto per la donna, spesso la parte più piacevole del rapporto (hai già letto il nostro articolo: come far impazzire una donna a letto?). I preliminari solitamente precedono e preparano al rapporto vero e proprio, dunque la penetrazione, ma è bene specificare che per molte donne la penetrazione non è essenziale al piacere, ugualmente per l’uomo. Che si passi poi alla penetrazione o meno, i preliminari sono quindi una fase necessaria impossibile da ignorare.

Nel caso della donna la aiutano a lubrificarsi, ma possono costituire anche il momento in cui si riesce a raggiungere effettivamente l’orgasmo, che, statisticamente parlando, è più difficilmente raggiungibile con la penetrazione. Il clitoride infatti non è direttamente coinvolto durante la penetrazione, nonostante ciò si tende a considerare il centro del rapporto sessuale la penetrazione appunto, che lo coinvolge solo indirettamente.

È importante prepararsi gradualmente, magari indossare un completo sexy da uomo e dedicare il giusto tempo ai preliminari.

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Rapporto che termina troppo presto

Altre volte il problema potrebbe essere la durata del rapporto: se non ci si dedica sufficientemente ai preliminari, e si passa direttamente alla penetrazione, questa potrebbe essere la causa, soprattutto se il rapporto termina troppo presto. Qualora il rapporto terminasse presto, non mettete fine ai giochi! Anche se si chiamano preliminari, non è detto che debbano essere fatti unicamente come preparazione. Il post, può essere la giusta occasione per sperimentare nuove tecniche e sex toys per… andare dritti al punto! Scopri nel nostro articolo dedicato i migliori sex toys per la coppia e visita la nostra sezione di sex toys in vendita su SexJuJube!

Ansia da prestazione

L’ansia può sempre giocare brutti scherzi: può essere legata alla scarsa confidenza con il partner o con la situazione o derivare dallo stress accumulato da situazioni slegate dalla sessualità che però ci influenzano negativamente. Riconoscerla non è sempre semplice: si può manifestare con un turbinio di pensieri che ci impediscono di rilassarci e immergerci nel momento, lasciandoci trasportare dalle emozioni e dalle sensazioni, o ancora come una tensione fisica che ci impedisce di rilassarci. In questo caso, quando non parliamo di un vero e proprio disturbo d'ansia, potremmo trovare delle tecniche di rilassamento come praticare uno sport, fare passeggiate, seguire un corso di yoga, che ci aiutino a tenere sotto controllo lo stress.

Mancanza di comunicazione riguardo il sesso

La comunicazione, nel sesso e per raggiungere l’orgasmo, è indispensabile: se non ci si conosce abbastanza e non stabilisce un rapporto comunicativo è davvero difficile per una donna riuscire a venire. Se il tuo o la tua partner non riesce a capire quello che ti piace, come ti senti più a tuo agio e quello che desideri, parlane! O cercate insieme di stabilire un codice per capirvi su quando avete imboccato la strada giusta o siete proprio fuori strada.

Non conoscenza degli organi genitali da parte del partner

La non conoscenza degli organi genitali da parte tua o del partner può essere una causa del non riuscire a venire: l'orgasmo nelle donne infatti può avere origine da diverse aree, genitali e non solo, quindi non soltanto clitoride e la vagina (sebbene siano i luoghi più comuni per la stimolazione), ma anche l’area periuretrale, il seno e i capezzoli possono scatenare un orgasmo. Anche il tempo di stimolazione richiesto dalla donna è molto diverso. Stimolare diverse aree è poi anche utile per solleticare le fantasie sessuali e l'immaginazione.

Problemi e conflitti con l3 partner

Il sesso è la cartina tornasole di ogni rapporto. Se un rapporto non funziona, difficilmente il sesso sarà stellare. Se è pur vero che molto spesso il sesso è uno strumento di riconciliazione in una coppia, quando invece esistono dei seri problemi di fondo, che causano magari discussioni ripetute o si è innescato un rapporto abitudinario - si è spenta la cosiddetta “scintilla” - il sesso può notevolvemte risentirne. Ancora una volta, la soluzione è parlarne e fare una riflessione insieme sul rapporto di coppia prima ancora che sul sesso.

Paura di non saper controllare le proprie emozioni

La paura di non saper controllare le proprie emozioni è un problema non molto raro in casi in cui non si riesce a venire. Può accadere se si hanno problemi di fiducia nei confronti del partner o una scarsa autostima per cui si ha timore a lasciarsi andare e di “perdere il controllo” per la preoccupazione di essere giudicate, goffe, poco sensuali o fragili.

Distrazioni

Sei distratt*? Anche questa potrebbe essere una causa. Un meccanismo studiato che potrebbe innescarsi in questo caso è lo “spectatoring effect”, di Masters e Johnson. Gli studiosi hanno indagato che ruolo abbiano l’ansia e la distrazione: la donna valuta dall’esterno la propria prestazione sessuale, proprio come se fosse uno spettatore e, anziché godersi il piacere del momento, si innesca una difficoltà nel mantenere l’eccitazione sessuale e a raggiungere l’orgasmo, in un circolo che si autoalimenta.
Un momento che può spegnere, momentaneamente, la scintilla è quello dedicato a mettere il preservativo: il tempo di cercarlo nel cassetto, frugando sommariamente al buio e indossarlo, e la magia sembra sparita. A questo punto non demordere! Potete ricominciare con un po’ di preliminari per ritrovare il flow.

Traumi passati fisici o emotivi

I traumi passati possono essere evidentemente un grande scoglio che ci separa da raggiungere l’orgasmo. Parliamo sia di traumi fisici a livello genitale, interventi chirurgici, ma anche traumi di origine psicologica come traumi psicologico-sessuali, violenze carnali che possono causare a loro volta ansia, eccessivo autocontrollo, pensieri intrusivi e flashback. In questo caso è necessario affidarsi ad una terapia psicologica.

Disturbi psicologici

I disturbi psicologici, anche se non direttamente correlati alla sfera sessuale, possono essere motivo per la donne di difficoltà a raggiungere l’orgasmo e venire, anche quando non ci sono criteri sufficienti per una diagnosi di disturbo dell’orgasmo femminile. Esempi di disturbi psicologici che più frequentemente possono interferire con l’orgasmo sono i disturbi d’ansia e la depressione.

Farmaci e antidepressivi

I farmaci possono essere una causa che ti impedisce di raggiungere l’orgasmo. In una diagnosi di disturbo dell’orgasmo femminile, verificare se la paziente è sotto una cura farmacologica è una fase importante dell’anamnesi. Quelli che più comunemente interferiscono con l’orgasmo sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), una tipologia di antidepressivi che possono inibire specificamente l’orgasmo. Altri farmaci possibili:

  • Antipsicotici;
  • Contraccettivi;
  • Sedativi;
  • Ansiolitici;
  • Stabilizzatori dell’umore come il litio o gli anticonvulsivi (con problemi che Riguardano il calo del desiderio sessuale);
  • gabapentin
  • Benzodiazepine;
  • Farmaci usati per le patologie cardiovascolari, gastrointestinali, endocrinologiche o oncologiche (4).


Disfunzioni fisiche

Il motivo per cui non si riesce a venire può anche essere legato a disfunzioni fisiche come dispareunia (dolore durante il rapporto sessuale e in particolare nella penetrazione), vaginismo (disturbo da dolore genito-pelvico/della penetrazione, la contrazione involontaria dei muscoli circostanti l'orifizio vaginale durante i tentativi di penetrazione) e altre disfunzioni sessuali. Altre cause fisiche possono essere la menopausa, che causa cambiamenti nella vagina e delle vie urinarie (sindrome genito-urinaria della menopausa) che possono influenzare la funzione sessuale o i cambiamenti ormonali a seguito del parto. (5)

Alcool

Anche l’alcol è tra le sostanze che possono portare a difficoltà nel raggiungere l’orgasmo per la donna. In particolare, le conseguenze dell’abuso di alcol sull’orgasmo possono verificarsi dopo un anno.

Altre sostanze che possono indurre questa difficoltà:

  • oppioidi;
  • sostanze stimolanti
  • metadone;
  • nicotina, in caso di abuso (4).

Masturbarsi prima del sesso

La masturbazione ha innumerevoli benefici, sia per gli uomini sia per le donne (leggi di più nei nostri articoli dedicati a masturbazione maschile e masturbazione femminile): ha effetti benefici sull'umore, contrasta la depressione, riduce lo stress. Non solo, è capace di alleviare i sintomi premestruali, i dolori mestruali e la cefalea, oltre ad avere un effetto positivo sulla pressione arteriosa e sulla circolazione. Maturbarsi prima del sesso tuttavia, non è sempre una giusta mossa. Sebbene le donne non abbiano un periodo refrattario subito dopo un orgasmo (come ce l’ha la maggior parte degli uomini) e possono raggiungere altri orgasmi, non è raro che invece si provi ipersensibilità del clitoride dopo l'orgasmo, quindi una perdita del desiderio nei minuti o nelle ore successive. Anche questo varia da donna a donna.

Posizione sbagliata

Delle volte invece la soluzione è semplice come cambiare posizione. Basta capire che tipo di stimolazione ti aiuta a raggiungere più facilmente l’orgasmo: la stimolazione clitoridea o la penetrazione? Il cunnilingus o la masturbazione manuale? Un classico missionario o il doggy style? Puoi prendere ispirazione dal kamasutra lesbico: tra le posizioni che stimolano più efficacemente il punto G ci sono sicuramente quella della Cowgirl: in questo caso sei sopra e puoi quindi muoverti regolando anche l’angolo di penetrazione. Altre sono il doggystyle, anche questa rende più facilmente accessibile il punto G o l’assedio, in questo caso sei sdraiata prona, meglio se con un paio di cuscini sotto i fianchi. Lui invece ti raggiunge posteriormente. In relazione alla tipo stimolazione che preferisci, insomma, scegli la posizione che più si adatta.

Fattori culturali o religiosi

Anche fattori culturali e religiosi possono essere da ostacolo a raggiungere un orgasmo. Inevitabilmente, infatti, le credenze sul sesso e sul desiderio sessuale sono mediate dalla cultura e dalla religione e non è raro che possano includere preconcetti e misconcezioni, o imporre restrizioni e abnegazione. La nostra cultura in particolare è fortemente influenzata dalla morale religiosa, nonostante il costante processo di liberalizzazione da quest’ultima, e il pensiero religioso che il sesso debba essere finalizzato alla procreazione e legato al matrimonio può indurre sentimenti come vergogna, disgusto paura o senso di colpa quando non consumato in queste circostanze. A questo si aggiunge il fatto che ancor più questa visione ricada sulle donne, per le quali il rapporto sessuale è stato considerato troppo a lungo come unicamente in funzione del concepimento e, anche quando è stato sdoganato il sesso come semplice piacere, in funzione del piacere maschile. I tempi sono cambiati, e stanno cambiando, che tu stia leggendo questo articolo è a suo modo un segnale!

donna sconsolata a causa delle difficoltà nel venire viene confortata con due mani sulle spalle

Diagnosi

Se credi di soffrire invece di un vero e proprio disturbo dell’orgasmo femminile, ecco i criteri che il sessuologo utilizzerà per la diagnosi secondo il DSM-5:

  • Orgasmo ritardato, infrequente o assente o marcatamente ridotta intensità dell'orgasmo dopo una normale fase di eccitazione sessuale in tutte o quasi tutte le occasioni di attività sessuale;
  • Angoscia o problemi interpersonali dovuti a disfunzione orgasmica;
  • Nessun altro disturbo o sostanza che spieghi esclusivamente la disfunzione dell'orgasmo; (5)

Questi sintomi devono essere stati presenti per un periodo uguale o maggiore di 6 mesi.

Inoltre il medico intervista se possibile entrambi i partner prima separatamente e poi insieme. Essendo il tipo di stimolazione che innesca l’orgasmo individuale, i medici devono considerare se la risposta orgasmica è carente in relazione a diversi fattori che possono influenzarla: età, esperienza sessuale e sufficiente stimolazione. (5)

Come risolvere il disturbo dell'orgasmo?

Risolvere il disturbo dell’orgasmo è possibile? La risposta è sì: è possibile trattare e superare il disturbo dell’orgasmo con il corretto supporto medico e/o psicologico. Se invece siamo sicure di non essere in presenza di un vero e proprio disturbo dell’orgasmo femminile, ad esempio perché i sintomi si presentano da troppo poco e solo in determinate situazioni (ad esempio solo con il partner) potrebbe essere possibile anche superarlo da sole se si è capaci però di comprenderne la causa, ad esempio nei casi citati prima (preliminari insufficienti, ansia da prestazione, mancanza di comunicazione con il partner e così via). Anche in questo secondo caso, il consulto di un professionista come un sessuologo o un terapista di coppia può portare dei benefici alla propria soddisfazione sessuale e alla vita di coppia.

Rivedere la propria vita sessuale

Se è stata esclusa una diagnosi di disturbo da orgasmo femminile potrebbe essere sufficiente fermarsi un attimo a pensare, magari con il partner, se c’è un rapporto di confidenza e fiducia sufficiente, a cosa potrebbe non andare tra i due.

Le cause non patologiche, come analizzato in precedenza potrebbero essere tante, l’importante è affrontare la questione con serenità e consapevolezza. Potrebbe essere utile rivedere il proprio approccio al sesso e capire se c’è qualcosa che sul piano fisico, psicologico e/o relazionale non ci permette di merterci a totale agio.

Consulto medico

Il consulto medico è indispensabile se quella che può essere una difficoltà occasionale, situazionale o legata ad un periodo, comincia a pesare sulla relazione di coppia o sul proprio benessere. Diagnosticato un disturbo dell’orgasmo femminile, il medico solitamente può consigliare per il trattamento diverse soluzioni, tra cui:

  • La masturbazione diretta (autostimolazione);
  • Altre terapie psicologiche, tra le quali:
    • Una terapia sessuale o il consulto di un terapista di coppia o per aiutare la donna e la coppia a identificare e gestire i fattori che le procurano questa difficoltà;
    • La psicoterapia e la terapia cognitivo-comportamentale, in particolare per donne vittime di abusi sessuali o che soffrono di disturbi psicologici;
    • La terapia cognitiva basata sulla consapevolezza di sé (MCBT), per aiutare le donne a focalizzarsi sulle sensazioni corporee a riconoscere le fasi dell'eccitamento, fino a raggiungere l’orgasmo;
    • La terapia di coppia, per supportare le donne e la coppia ad affrontare i problemi della vita sessuale, specificamente sessuali e di relazione.

 

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    Conoscere il proprio corpo

    Conoscere il proprio corpo è il primo passo per risolvere il problema. Spesso il ruolo di un sessuologo è proprio quello di educare e rieducare a riapprocciarsi alla propria sessualità se si è presentato qualche ostacolo nel corso della propria vita sessuale. Potrebbe consigliare l’utilizzo, ad esempio, di sex toys per migliorare la conoscenza o ritrovare la confidenza con il proprio corpo, entrando magari anche in una migliore sintonia con il o la partner. Potrebbe suggerire di aumentare il tipo e l’intensità di stimoli come fantasie, giochi di ruolo, e materiali visuali, scritti, suoni o video.

    Rapporto e comunicazione con partner

    Che non si riesca a venire per un disturbo dell’orgasmo femminile o si stia semplicemente passando un periodo stressante, monotono o difficile, parlarne con il partner può essere un modo per uscire più facilmente. Se parliamo di facilità nel raggiungere l’orgasmo, dobbiamo sapere che la durata della relazione è un fattore che ha un effetto positivo sulla frequenza dell'orgasmo (3). Inoltre se per alcune donne l'orgasmo è un fattore chiave per la soddisfazione sessuale, per altre gli aspetti emotivi, come la vicinanza emotiva a un partner o il sentirsi al sicuro, possono essere ancora più importanti (3).

    Una volta riconosciuta e accettata la difficoltà si può provare a risolvere il problema insieme, magari consultando un sessuologo o un terapista di coppia, che potrebbe consigliare una terapia sessuale individuale e di coppia, con il ricorso ad esercizi, ed eventualmente l’utilizzo di sex toys. Sono tanti quelli utilizzabili in due: il vibratore telecomandato, l’anello vibrante, o gli anal toys. Se serve invece stimolare la fantasia potete provare invece i giochi erotici o le pratiche bdsm.

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    Tecniche di rilassamento

    Molto utili sono le tecniche di rilassamento ed esercizi di focalizzazione sensoriale: si può trattare di esercizi in cui i partner si sfiorano e accarezzano a vicenda a turno, utilizzando le mani, la bocca e la lingua, ma anche sex toys di vario genere. In questo modo si agevola o recupera la conoscenza dei rispettivi corpi, si favorisce la comunicazione e si entra in sintonia, anche migliorando un rapporto che potrebbe essere stato provato dalla frustrazione data da tentativi ripetuti e inefficaci per lei di venire e per lui di soddisfare il suo piacere.

    Masturbazione

    La masturbazione femminile è il trattamento di prima linea per i disturbi dell'orgasmo. Spesso si raccomanda l’utilizzo di un vibratore, da utilizzare alla luce di una previa educazione di base sul suo utilizzo del vibratore ad esempio sul monte del pube, intorno e sul clitoride e sulle labbra, o ancora stimolando tutte le aree genitali e non, che possono essere utili a raggiungere l’orgasmo. Si procede variando il numero e l'intensità degli stimoli, anche simultaneamente, se necessario. Rimane comunque di estrema importanza una sufficiente educazione sulla funzione sessuale e sul funzionamento dell’apparato genitale femminile, sulle varie zone erogene e sui diversi tipi di stimolazioni da cui può scaturire un orgasmo, sull’importanza dei preliminari, della fiducia e della comunicazione nella coppia e così via.

    Sperimentare

    Che la difficoltà a raggiungere l’orgasmo sia dovuta alla scarsa conoscenza del proprio corpo, a un limitato periodo di stress o ansia, o ancora ad una disfunzione fisica, sperimentare può essere una prima soluzione. Si potrebbe cominciare in solitaria, meglio se comunque con il supporto di un professionista che, se necessario, indirizzi in un percorso di rieducazione e di riconciliazione con il proprio corpo. Come sperimentare? Puoi fare ricorso sia alla stimolazione manuale, sia a sex toys di vario tipo e genere, toccando vari punti erogeni, fino a trovare quello che può riaccendere la scintilla. Allo stesso modo, sperimentare in coppia, specialmente se con un partner di fiducia, con cui si abbia confidenza e intimità, può essere la chiave che aprirà o ri-aprirà la porta che dà accesso al tuo piacere. Sullo shop di SexJujube troverai una serie di sex toys per sperimentare in coppia, tra cui: vibratori telecomandati, anelli vibranti, strap-on dildo, dildo doppio e anal toys.

    In ogni caso, l’importanza che ciascuno attribuisce all’orgasmo è sì influenzato dalle sensazioni, da valutazioni soggettive e da fattori personali, ma anche da fattori interpersonali e socioculturali che possono presentare tuttavia dei concetti devianti o malsani e allontanarci dalla sessualità vissuta come piacevole e libera. Non a caso, culturalmente parlando, molto spesso l'orgasmo è visto come un obiettivo dell'attività sessuale, cosa non necessariamente vera, e questo può causare angoscia e pressione nella coppia per raggiungerlo.

    Uno studio ha indagato se gli orgasmi raggiunti con diversi tipi di stimolazione (con penetrazione del pene, stimolazione con la mano del partner, sesso orale e altri) sono particolarmente rilevanti per soddisfazione sessuale. Gli studiosi hanno concluso che la frequenza di orgasmi tramite penetrazione del pene senza stimolazione del clitoride è l'unico fattore correlato positivamente con la soddisfazione sessuale e dell’orgasmo. Questo risultato è paradossale se si considera l’orgasmo con penetrazione del pene sia più difficile da ottenere e per molte donne anche meno piacevole rispetto alla stimolazione clitoridea. Insomma esiste una pressione culturale normativa, anche dettata dai media, a sperimentare l'orgasmo durante il rapporto. (3)

    Al contrario, non si deve cercare di raggiungere ciò che ci viene culturalmente proposto in maniera normativa, ma è sempre bene cercare la soddisfazione sessuale e di soddisfare i bisogni soggettivi in maniera personale, trovando quindi un proprio personale modo di vivere liberamente la sessualità.

    Fonti

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